Nelle piccole come nelle grandi cose non c'è crudeltà piu brutta di questa: mollare una persona, di colpo, PUR SAPENDO CHE QUELLA AZIONE causerà "sofferenza". Ripeto: piccola, grande non importa. E' la dinamica - la crudeltà insita- che spaventa. Che può essere giustificabile in un genitore o un educatore in genere. Ma un conto è la GIUSTA SEVERITA', altro è la giusta severità "condita" con una inutile quanto bruttissima crudeltà. E' l'animo umano. O tu che leggi: pensa, "ho mai fatto così con qualcuno?". Magari avvalendomi - SFRUTTANDO- una situazione di ASIMMETRIA? Ah, quante sfumature nella vita. E quante delicatezze avevano i santi. Ecco, leggete TUTTE le biografie dei santi e non troverete MAI una crudeltà commessa. Semmai crudeltà subite e patite.
Ah, dimenticavo: la cosa peggiore è rispondere alla crudeltà con la stessa moneta. O, ancora peggio, usare la stessa crudeltà con altre persone. Come a "vendicarsi". Ed invece, ahimè, spesso le dimamiche sono proprio queste: non solo non si perdona (che già è cosa assai grave) ma addirittura si utilizza il medesimo sistema (magari in situazioni di asimettria però a parti invertite: magari verso un povero gattino che non ha nessuna colpa. Ma voi che leggete sapete che le crudeltà , le "vendette" su terzi, estranei alla crudeltà subità, non le si fanno sui cagnolini o sui gattini ma sulle persone.
Ed è così che fin dai tredici anni (piu o meno) si entra nel perverso circolo del farsi del male facendo del male. Tristi vite, tristissime. Anche se con sorriso a 32 denti, abiti firmati e fisico da hollywood.