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cosimo de matteis

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un semplice blog, eterogeneo come è normale che sia. Con una principale attenzione: dire la verità.


Le offese alla dignità del Matrimonio - IL DIVORZIO

Pubblicato da cosimo de matteis su 5 Gennaio 2018, 00:30am

Tags: #Le offese alla dignità del Matrimonio, #CATECHISMO, #Catechismo della Chiesa Cattolica, #il divorzio, #Il divorzio è una grave offesa alla legge naturale

2382 Il Signore Gesù ha insistito sull'intenzione originaria del Creatore, che voleva un matrimonio indissolubile [Cf Mt 5,31-32; Mt 19,3-9; Mc 10,9; 2382 Lc 16,18; 1Cor 7,10-11 ]. Abolisce le tolleranze che erano state a poco a poco introdotte nella Legge antica [Cf Mt 19,7-9 ].

Tra i battezzati “il matrimonio rato e consumato non può essere sciolto da nessuna potestà umana e per nessuna causa, eccetto la morte” [ Codice di Diritto Canonico, 1141].

 

2383 La separazione degli sposi con la permanenza del vincolo matrimoniale può essere legittima in certi casi contemplati dal Diritto canonico [Cf Codice di Diritto Canonico, 1151-1155].

Se il divorzio civile rimane l'unico modo possibile di assicurare certi diritti legittimi, quali la cura dei figli o la tutela del patrimonio, può essere tollerato, senza che costituisca una colpa morale.

 

2384 Il divorzio è una grave offesa alla legge naturale. Esso pretende di sciogliere il patto liberamente stipulato dagli sposi, di vivere l'uno con l'altro fino alla morte. Il divorzio offende l'Alleanza della salvezza, di cui il matrimonio sacramentale è segno. Il fatto di contrarre un nuovo vincolo nuziale, anche se riconosciuto dalla legge civile, accresce la gravità della rottura: il coniuge risposato si trova in tal caso in una condizione di adulterio pubblico e permanente:

 

Se il marito, dopo essersi separato dalla propria moglie, si unisce ad un'altra donna, è lui stesso adultero, perché fa commettere un adulterio a tale donna; e la donna che abita con lui è adultera, perché ha attirato a sé il marito di un'altra [San Basilio di Cesarea, Moralia, regola 73: PG 31, 849D-853B].

2385 Il carattere immorale del divorzio deriva anche dal disordine che esso introduce nella cellula familiare e nella società. Tale disordine genera gravi danni: per il coniuge, che si trova abbandonato; per i figli, traumatizzati dalla separazione dei genitori, e sovente contesi tra questi; per il suo effetto contagioso, che lo rende una vera piaga sociale.

2386 Può avvenire che uno dei coniugi sia vittima innocente del divorzio pronunciato dalla legge civile; questi allora non contravviene alla norma morale. C'è infatti una differenza notevole tra il coniuge che si è sinceramente sforzato di rimanere fedele al sacramento del Matrimonio e si vede ingiustamente abbandonato, e colui che, per sua grave colpa, distrugge un matrimonio canonicamente valido [Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 84].

***

 

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I
Conosco una persona che si è affidata ad un investigatore privato per avere le prove certe del tradimento. La persona in questione è stata seguita e sono state scattate foto inequivocabili.
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C
Gentile signor "Investigatore", l'articolo si proponeva (e si propone) solo di far comprendere la gravità del divorzio. Peraltro non sono opinioni personali ma il Magistero della Chiesa. Se poi questa sciagura, questo peccato assolutamente da EVITARE (il divorzio) passi attraverso infedeltà più o meno frequenti, appurate e/o da appurare (magari con mezzi costosissimi che sottraggono risorse alla famiglia ed ai piccoli) è un fatto secondario dal punto di visto della moralità. IL DIVORZIO E' E RESTA L'ANTICAMERA DELL'INFERNO. Come extrema ratio e solo in determinate gravissime situazioni uno dei coniugi può scegliere la separazione. Nulla di più. Resta che il Matrimonio è e resta indissolubile ed il DIVORZIO una offesa alla Dignità del Sacramento.

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