La dottrina è chiara ma l’omoeresia dilaga. Le diocesi sono piene di sacerdoti omosessuali che praticano la omosessualità e che si ritengono nel giusto. Ed è verosimile pensare che in Confessione dicano al penitente “di non preoccuparsi: Dio è felice quando tu godi”. Il problema è serio, molto serio. E nessuno si muove per affrontarlo.

E quei pochi Rettori (o Responsabili dei Noviziati) che, saggiamente e con carità, applicano le indicazioni del Magistero – per il bene dell’Aspirante e per gli altri seminaristi- si ritrovano buggerati: da decenni è in atto una pratica diffusissima. Ed è questa: l’aspirante prete “respinto”, opportunamente edotto da un Presbitero più grande, bypassa la bocciatura rivolgendosi a Diocesi, come dire, più “tolleranti”.

Quanti preti han fatto così! E poi, dopo la Ordinazione, tornano nella propria Diocesi dove in genere non incontrano grossi problemi ad essere incardinati. Le Diocesi sono piene di Sacerdoti non solo con tendenze omosessuali ma che praticano la omosessualità. Per quello i Vescovi devono avere il coraggio di allontanarli dalla Diocesi: per loro, per le Comunità loro affidata e soprattutto per i giovani e giovanissimi.
cosimo de matteis
