A chi vive nel peccato -ed è incapace di staccarsi da esso- è dedicato questo breve articolo. E nessuno se ne esca con l’espressione “io non ho fatto male a nessuno: non ho ucciso, non ho rubato”. A parte che molte donne (con la complicità di medici, parenti, mariti ed a volte sacerdoti) hanno abortito e quindi ucciso loro figlio (altro che “mì nò gò copà nisuni!!!”) e tanti rubano alla grande, in mille modi.

Parliamoci chiaro: tu che leggi sai bene di essere nel peccato, vivi nel peccato mortale. Lo sai. Lo sai bene. Anche se vuoi illuderti che non è così, che “sono cambiati i tempi” che in fondo “pure la Chiesa…”. No, niente: sono chiacchiere. Vivi nel peccato mortale. Lo sai e non fai nulla per staccarti da questa situazione permanente di peccato.
Dio ci ama nella condizione anche gravemente peccaminosa in cui ci trova, ma non ama quella condizione peccaminosa. E infatti ci chiede di abbandonare il peccato, ossia di convertirci. Se noi non vogliamo abbandonare il peccato è impossibile che Dio ci abbracci, ossia è impossibile che Dio perdoni una persona se questa non vuole essere perdonata perché ricevere l’amore misericordioso di Dio non può che essere una scelta libera.