Proviamo insieme a pensare: un bravo educatore –chessò dell’ACR o di quale bell’oratorio Salesiano o dei Filippini- che in un campo scuola all’aperto suggerisce ai suoi ragazzi una passeggiata in un bosco. Niente di più bello ed istruttivo: i ragazzi socializzano, stanno a contatto col Creato (che gli parla del Creatore), hanno un adulto che li guida. Insomma, tutto molto bello.
E proviamo a pensare che, malauguratamente, durante questa passeggiata scoppi un temporale –succede- e magari i ragazzi sono costretti a rifugiarsi chessò in una baita incustodita o altro luogo idoneo a proteggersi dall’improvviso acquazzone.

Ora immaginiamo che uno dei ragazzi, magari particolarmente sensibile e scosso dagli eventi, abbia un lieve malore. I ragazzi stanno tutti bene, anzi super bene. Ricorderanno con gioia questa piccola avventura che ha reso ancor più memorabile il meraviglioso campo scuola estivo.
Ecco. Tutto verosimile, non è vero. E sentite ancora, proviamo ad andar avanti con le ipotesi. La madre del ragazzo che ha avuto un leggero malore –ma davvero leggero- è una donna “divorziata-risposata”. Il figlio del campo scuola lo ha avuto a 16 anni con uno sconosciuto in una Festa dell’unità, poi a 31 anni si è sposata ma sei mesi dopo si è separata ed è in attesa del divorzio. Ed in attesa anche di un figlio da un nuovo compagno, un 50enne pure lui divorziato-risposato. Insomma, una coppia adulterina che vive in peccaminoso concubinaggio.
La “signora” però va in chiesa, fa la comunione, qualcuno assicura che ha fatto anche la catechista per una decina d’anni poi il nuovo Parroco le ha –giustamente- tolto l’incarico. E già questo non lo aveva digerito la signora. E che ti fa? Il povero Giggino –e come non definirlo “poverino” con una madre così e in una “famiglia allargata” con un patrigno ed un fratellastro in arrivo?- si è perfettamente ripreso ma….la signora non si da pace. Quello “sgarbo” del Parroco non glielo ha proprio perdonato. Giggino –lo ripetiamo mille volte- sta bene, benissimo. Anzi: non vede l’ora di tornare in Parrocchia, rivedere don Paoletto, e tutti i compagni del campo scuola. Ma la mamma glielo vieta. Glielo proibisce (lei però a sedici anni a quella festa dell’unità ci andò, con la tenda, di notte e nonostante i genitori l’avessero suppplicata di star attenta e di evitare di accamparsi la notte con sconosciuti. Ma la signora era emancipata. Quella stessa notte venne concepito Giggino. Con chi non è dato saperlo. Forse un compagno della FGCI di Crotone o il giovane Segretario Federale del Pds di Vattelapesca, chissà.
Insomma: decidono, con la complicità del “compagno” –conosciuto al corso di Yoga organizzato dalla Parrocchia di un paese vicino- di denunciare l’accaduto ai giornali. La signora ha un caro “amico” che scrive sul giornale online del paese e, insomma, non può dirmi no, gli do pure le foto di Giggino in ospedale e gli dico di metter bene in evidenza la spregiudicatezza e la irresponsabilità dell’Educatore che ha fatto correre un pericolo così grave…insomma, sai tu come scrivere, no? Dai, che poi ci sentiamo. Anzi: una sera di queste usciamo. Ciao. Un bacio.
Il redattore del sito “Vattelapesca News” subito prepara il pezzo: alle due di notte gli manda il testo alla “signora” che per ringraziarlo gli manda un bacio, con foto, su Whatsapp: “grazie: sapevo di poter contare su di te: a prestissimo, per una uscita io e te ….come ai vecchi tempi” e mille faccine.
Insomma io mi sono stancato di inventare questa storia che è verosimilissima ma inventata appunto. Poi ognuno può immaginare il seguito: le proteste dei “cittadini” sul sito, il Sindacato, l’Agenzia grossa che “scopre” il grosso caso. E da lì per quel Parroco cominciò un vero e proprio linciaggio nazionale. Con naturalmente sospetti, veleni “che ci faceva con quei ragazzini? Si chiede la gente di Vattelapesca preoccupata dei propri figli”.
Già, che ci faceva un 25 enne con 12 ragazzini tutti minorenni in una grotta? Già. Questa però, come ben capite è una storia vera, conclusasi qualche ora fa: “Il vice-allenatore Ekkapol Chantawong ha portato i suoi 12 ragazzini calciatori in una grotta proibita per un rito di iniziazione. E' questa l'origine della vicenda che ha tenuto tutto il mondo col fiato sospeso per 17 giorni. Eppure "Ek" viene descritto come un eroe. Anche se non c'è un "lieto fine". Il morto c'è stato: il soccorritore Saman Kunan” (clicca qui).