"Ero e continuo a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Non c'è nel contratto di governo, perché i 5S non la pensano così, però io continuo a ritenere che togliere alle mafie, alle strade e al degrado questo business, anche dal punto di vista sanitario", sia la strada giusta e "che il modello austriaco sia quello più efficiente"
(Matteo Salvini, Gorizia 28 Febbraio 2019)

Le incredibili parole di Salvini ci scandalizzano ma, purtroppo, non ci meravigliano: è nell’humus della “prima” Lega, tra i suoi militanti ed i suoi elettori storici del nord-est ovvero del Lombardo-Veneto. E non è neppure la prima volta che lui, Salvini, afferma di voler “regolarizzare” quello che è – e resta- un insulto alla dignità della persona umana ed una grave offesa alla castità ed alla dignità del Matrimonio, come afferma con chiarezza il Catechismo della Chiesa Cattolica. (CCC 2355).
Non entriamo, almeno in questa sede, nel merito di quelle che possono o potrebbero essere le motivazioni che hanno spinto il Vice Presidente del Consiglio e leader della Lega a fare questa dichiarazione a Gorizia (mera scelta propagandistica, accentuazione dello strappo con gli alleati di Governo, riaccendere la passione dei militanti padani “duri e puri”, sfidare Forza Italia sul suo stesso terreno, provocazione per distrarre l’opinione pubblica da altre questioni eccetera) ma le sue parole sono assai gravi. Né è la prima volta che interveniamo per rimarcare questo fatto (clicca qui).
Di positivo c’è che la Associazione Papa Giovanni XXIII ha preso immediatamente le distanze attraverso il suo Presidente Giovanni Paolo Ramonda (clicca qui) e cosi pure Giorgia Meloni. Anche don Aldo Buonaiuto, colui che ha raccolto la pesante e gravosa eredità di don Oreste Benzi – mica è facile essere il “successore” di un santo!- è intervenuto su quello che con somma ipocrisia ed insopportabile banalità è definito “il mestiere più antico del mondo”.
Ecco, chiudiamo queste note ricordando l’eroico impegno di don Benzi per combattere la prostituzione e salvare quelle persone che nella stragrande maggioranza dei casi sono vittime – e prigioniere- di “protettori” senza scrupoli, ed anche vittime di squallidi sporcaccioni (come altro definireste voi i “clienti”?).
Oltre alla sue grandi opere per liberare queste donne spesso giovanissime, straniere e povere, don Oreste Benzi ha anche cercato di indirizzare il mondo politico fornendo chiare indicazioni per affrontare questo dramma: solo a titolo di esempio ricordiamo il suo intervento (clicca qui) nel 2003 che, riferendosi all’Esecutivo guidato da Berlusconi, così disse “Non ci aspettavamo questo tradimento da parte di questo Governo" (era stato presentato un Ddl mirato a “sdoganare” la vergognosa prostituzione –maschile e femminile- attraverso la abolizione del reato di favoreggiamento!).
Don Benzi era solito dire che se davvero si volesse affrontare il dramma della prostituzione il Parlamento dovrebbe varare una semplice Legge con un solo articolo: “La prostituzione costituisce reato”. Punto. Ed aveva pienamente ragione. Salvini rifletta su questo ed i cristiani pensino a questa cosa e, soprattutto: preghiamo acchè il Ministro si ravveda. Personalmente non lo voterei mai più.
cosimo de matteis