E’ risaputo: un cristiano non deve mai criticare l’operato altrui. Ed è vero. Esiste quel detto “se non puoi lodare, taci” che, nella sua crudezza e nella stringatezza che è propria dei proverbi, bene esprime quel che dovrebbe essere il nostro comportamento. E questo “vale” sempre.
Oggi molti media –testate importanti, fra le maggiori anzi- hanno “sparato” titoli riguardo al Pontefice, del tipo “onomastico con paramenti rossi” o cose simili.
Questa non solo non è informazione ma rivela vera ed autentica ignoranza. Solo chi ignora, infatti, che in occasione delle memorie dei martiri la liturgia prevede l’utilizza della casula di colore rosso (cose che ogni semplice cristiano sa) può “meravigliarsi” o far diventare “notizia” un fatto normale, semplice, dovuto.
Ecco il perché di queste parole: anche i grossi media –importanti e riveriti- spesso deformano la realtà. Uno legge: “il Papa usa i paramenti rossi” e, con superficialità pari al titolo, dice o pensa “ah ecco, allora ha ripreso ad usare l’ermellino, la croce d'oro, l'anello che-se-venduto-sfamerebbe-tutto-il-congo" ed altre stupidaggini simili che, a loro volta, sono cagionate dalla esagerata enfasi posta attorno a delle scelte che i media avevano presentato come “cambiamenti epocali”.
Bastava sapere che san Giorgio è stato un martire e che il Sacerdote , in questi casi, utilizza i paramenti di colore rosso. E che la Domenica usa il bianco. E che in Quaresima usa il viola. Quante volte l’ho detto ai bambini del catechismo…