Facebook, nella migliore delle ipotesi, fa perdere solo tempo. Ed il tempo è “prezioso”: è dono di Dio. E va impiegato bene. Lasciamo stare, per ora, gli effetti devastanti di quel sito sulle relazioni umane e sulla famiglia (Dio solo sa quante tresche adulterine, quanti tradimenti, quante porcherie nascono “chattando”) e penso solo alla libertà di espressione.
Di certi temi è impossibile parlare e, in modi subdoli, vengono “perseguitati” certi utenti. Questo lo sanno bene molte persone. Ad esempio la dottoressa Silvana De Mari, per fare un nome. Ma sono tante le “vittime” della “censura” su facebook.

Ecco perché mi fanno solo un favore se “bannano” pure me.