Finché esistono i blog potremo ancora esprimere liberamente il nostro pensiero. E potremo raccontare ciò che accade. Io da tempo sono “nel mirino” di facebook. E non so il perché. Ma non è tanto e solo di questo che voglio parlare: desidero raccontare quanto è successo oggi, venerdì 29 Dicembre 2017.
Sono un lettore, abbastanza “onnivoro”, di recente ho conosciuto i libri di Silvana De Mari ed ho acquistato il suo ultimo romanzo, pubblicato dalle Edizioni Ares, “Arduin il Rinnegato”: una bella storia fantasy (un genere che non conoscevo direttamente) che sto leggendo con godimento.
Stamane, dando uno sguardo alla Pagina Facebook delle Edizioni Ares, ho trovato un post che rinviava ad una intervista alla De Mari. Ho pensato di condividere quel post delle Edizioni Ares nel gruppo –da me “creato” e di cui sono amministratore- che ho dedicato proprio alla brava dottoressa-scrittrice. Ho cliccato su “condividi”.
E qui arriva la sorpresa: mi giunge una notifica, una notifica immediata (ricordatevi questo aggettivo: poi vedremo il perché) con la quale facebook mi diceva che il post da me condiviso era stato rimosso. Ed il loro perché è questo, leggo testualmente: “abbiamo rimosso questo post perché pare che sia spam”

Sobbalzo. Son abituato agli “scherzetti” dei social ma questo mi ha davvero sorpreso: sia per la tempistica e poi per il fatto in se stesso. Il fatto che abbiano “rimosso” in realtà non è vero: loro hanno bloccato sul nascere l’azione del condividere. Chi è pratico di facebook sa bene di cosa parlo: il post non è mai comparso sul gruppo, e non prima-apparso-e-poi-rimosso. Comprendete ora il senso di quel “immediatamente”? E’ come se ci fosse in atto una "censura preventiva", diciamo così.
Ma, se è così, nei confronti di chi? Di me, povero utente facebook e modestissimo blogger? O della scrittrice Silvana De Mari? O delle Edizioni Ares? Ai posteri l’ardua sentenza.
Affido a questo articoletto –ed a questo sito/blog- la mia considerazione acchè sappiate quanto è accaduto stamane su facebook. Ed anche per chiedermi (e chiedervi) se è una cosa normale o no.
cosimo de matteis