Naturalmente son tutti lì a snobbarli od a criticarli. Provate a dare uno sguardo su google (!) e vedete cosa vi vien fuori riguardo questi social emergenti. Vi imbatterete in valutazioni – superficiali, affrettate e colme di pregiudizio- tipo “il social dei fascisti” od anche “il facebook russo dei fan di Putin” e roba simile.

Sono, appunto, pregiudizi e non giudizi. Non sono un analista di fenomeni sociali ma solo un blogger, un semplice blogger. Che però avverte qualcosa. E’ prematuro parlare di un vento di cambiamento – e sarebbe pure un po’ banale dirlo- ma c’è un desiderio di non conformismo, un desiderio latente di libertà, un desiderio di senso.

E’ evidente che, più o meno consapevole, la creatura cerca il Creatore. Così come un figlio cerca suo padre. L’ubriacatura 68ina non è finita, nessuno si faccia illusioni: il veleno dell’illuminismo è ancora in circolo. Ma l’uomo avverte l’inganno perpetratogli. Non ne è consapevole, pazienza. Ma cerca. E siccome l’uomo oggi vive molto –troppo?- connesso alla rete internet è lì che cerca.
E trova nuovi spazi.