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cosimo de matteis

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un semplice blog, eterogeneo come è normale che sia. Con una principale attenzione: dire la verità.


Giovanni Paolo II sapeva della apostasia che sarebbe giunta ai vertici?

Pubblicato da cosimo de matteis su 11 Gennaio 2018, 15:25pm

Tags: #San Giovanni Paolo II, #Civitavecchia, #Loreto, #Apostasia

Durante l’anno 1994 San Giovanni Paolo II, allora Pontefice regnante, indisse quella che egli stesso definì “la grande preghiera per l’Italia”. Il grande ed indimenticato papa ebbe certamente i suoi motivi per prendere tale decisione: più o meno unanimemente la cosa è stata considerata come conseguenza del travaglio politico istituzionale che la Nazione ebbe a vivere nei primi anni Novanta e, almeno in parte, tale lettura è condivisibile (Si legga, ad esempio, quanto scrive “Cathopedia” al riguardo).

 

I passi ufficiali furono la Lettera (o Messaggio) indirizzata ai Vescovi Italiani –che porta la data del 6 Gennaio 1994- con la quale tutto l’Episcopato veniva invitato a pregare. Poi si tenne una Solenne Celebrazione Eucaristica, coi Vescovi italiani, il 15 Marzo presso la Tomba dell’Apostolo Pietro durante la quale papa Wojtyla proclamò una intensa Omelia.(QUI)

Successivamente l’Episcopato italiano si riunì nella Basilica di Santa Maria Maggioreper la preghiera del Santo Rosario: era il 13 maggio, ed il Papa non poté partecipare direttamente in quanto infermo a causa di una caduta ma fece pervenire un ennesimo accorato Messaggio che vale la pena leggere per intero (QUI).

 

L’anno si concluse con il Pellegrinaggio alla Santa Casa di Loreto, il 10 Dicembre: durante la Celebrazione Eucaristica il papa Totus Tuus rinnovò il suo amore alla Vergine in una toccante omelia (QUI) ed al termine affidò l’Italia alla Madonna di Loreto. (QUI)

Abbiamo detto che venne considerata, tale mobilitazione orante, come un ausilio per la delicata fase socio-politica. Ma conoscendo i grandi doni mistici di Giovanni Paolo II (di recente esplicitati, da parte chi lo conosceva bene, come vere e proprie visioni profetiche) e quello che poi avvenne di lì a poche settimane alle porte di Roma ecco che la lettura può essere più complessa.

Ci riferiamo alla mariofania di Civitavecchia, che ebbe inizio il 2 Febbraio del 95. Molti mariologi e studiosi che hanno approfondito la vicenda ritengono che il papa era già a conoscenza di quanto sarebbe accaduto. O meglio, le prodigiose lacrimazioni di sangue della Madonnina non lo colsero di sorpresa: è come se Giovanni Paolo II si attendesse tale segno celeste.

Non è possibile qui inoltrarci ancora: voci mai confermate (ed invero poco probabili) dissero di un possibile attentato a Romano Prodi, altri fantasticarono di rottura dell’unità nazionale e di una guerra civile. Noi non crediamo a queste voci. Noi crediamo che il grande santo polacco, coi suoi grandi doni mistici, aveva colto l’arcano linguaggio di quelle lacrime di sangue. Ne sono testimoni, oramai muti, l’allora Vescovo di Civitavecchia mons. Girolamo Grillo, ed il suo grande amico e connazionale il Cardinale Andrzej Maria Deskur.

Anche il Cardinale Sodano e l’allora Segretario del Pontefice Stanisław Dziwisz certamente sono a conoscenza di molte cose. E soprattutto c’è la mariofania di Borgo Pantano che ancora ha da manifestarsi completamente.

La famiglia Gregori –e non solo Jessica- è destinataria di celesti visioni, messaggi e segreti. Collegati con quanto profetizzato a Fatima. Quelle lacrime di sangue sono un segno che il mistico Wojtyla seppe leggere. Ed erano l’annuncio della confusione dottrinale che la Chiesa oggi vive che non si fermerà: si giungerà alla apostasia. Apostasia della base ed apostasia dei vertici. Roma insomma.

E questo San Giovanni Paolo II lo sapeva. Ed è per questo che siamo ancora una volta chiamati ad una fervente preghiera per la Chiesa: quelle lacrime esprimono il dolore di una Madre che vede i suoi figli –Consacrati, Suore, Preti, Vescovi- che tradiscono nuovamente il suo Figlio Divino, Gesù. Come già fece Giuda. Consoliamo la Madre permanendo nella verità.

 

cosimo de matteis

 

 

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