Si cominciò col negare la uccisione, si parlò di una “normale” morte per overdose di una ragazza dipinta erroneamente come una accanita tossicodipendente (una persona scrisse su twitter, con tono stizzito, di essere stufo di questo continuo parlare di lei: stanno facendola apparire come una santa -scriveva questa mente illuminata- ed invece era una drogata). Il fatto che il corpo era stato bestialmente massacrato e sezionato in venti pezzi non veniva detto. Eppure era –è- la verità dei fatti.
Persone competenti, qualificate ed intelligenti dissero subito essersi trattato di un feroce omicidio a sfondo sessuale messo in atto da un branco di nigeriani quasi tutti irregolari e/o pregiudicati e/o implicati nello spaccio di droga. E così è risultato essere. Innocent, pare, pagava ben 700 euro (un milione e mezzo di lire) di affitto. Non aveva problemi di denaro. E sarebbe interessante sapere chi è il proprietario dell’appartamento e se esiste un regolare contratto d’affitto.
Ora, con incomprensibile insistenza, si nega che possa esserci la feroce mafia nigeriana dietro questa squallida storia, si dichiara con inusuale frequenza che possano esserci dei risvolti magico-rituali e si precisa che nessuna parte del corpo è stata prelevata. Salvo poi, nella stessa circostanza, ammettere che non tutte le parti del corpo della diciottenne Pamela –innocente vittima di un bestiale delitto- sono state ritrovate ma solo la “stragrande maggioranza” (CLICCA QUI).
E quindi alcune parti del corpo mancano.